L’ex Siluripedio, situato nelle acque tranquille del Mar Piccolo di Taranto, appare oggi come una struttura in stato avanzato di degrado, ma ancora suggestiva nella sua essenzialità e per il forte valore simbolico che conserva.
Realizzato nel 1925 in cemento armato su palafitte, ha un impianto planimetrico assume una forma a “L” rovesciata, caratterizzato da due volumi principali rialzati.
Le campate modulari presentano evidenti segni di deterioramento: il ferro d’armatura è esposto in molti punti, l’intonaco cementizio è crollato in ampie porzioni e le superfici risultano gravemente intaccate da carbonatazione e corrosione salina. Alcune palafitte appaiono inclinate o parzialmente sommerse, compromettendo ulteriormente la percezione di stabilità dell’intero impianto.
Il pontile di collegamento con l’Arsenale Militare Marittimo – un tempo asse fondamentale per il trasporto dei siluri – è ormai quasi del tutto scomparso: ne sopravvivono solo frammenti disarticolati che affiorano dalla superficie dell’acqua.
Gli interni delle torrette e dei corpi principali sono spogli, con aperture prive di infissi che offrono scorci suggestivi sul paesaggio marino circostante. L’intera struttura conserva una geometria rigorosa, definita da un’alternanza di pieni e vuoti e dalla linearità brutalista tipica dell’architettura militare del primo Novecento.

