Il complesso architettonico identificato come Ex Sottostazione Elettrica Trifase occupa una posizione predominante nell’area tra via San Massimo e via Torino, in corrispondenza del km 6+850 della Linea Torino-Confine Francese, e si compone di un edificio principale risalente agli anni Trenta del Novecento, ospitante le funzioni di sotto stazione elettrica e officina per la riparazione delle locomotive, da un fabbricato più basso adibito a magazzino e da diversi vani tecnici e cabine elettriche di più recente realizzazione. Per sottostazione elettrica si intende un impianto posizionato lungo la linea ferroviaria al fine di abbassare la tensione proveniente dalle linee primarie di produzione, convertendo l’energia in corrente continua ed immettendola nel circuito di trazione per alimentare i mezzi di locomozione. Il diffondersi di queste strutture a supporto del trasporto su rotaia lungo la rete ferroviaria italiana, favorisce lo sviluppo delle linee che ancora oggi collegano Torino alle valli circostanti. In particolare, la Sottostazione di Collegno viene costruita a partire dal 1930 e rimane in attività fino alla dismissione avvenuta alla fine degli anni Settanta in seguito all’imporsi, nell’intera rete ferroviaria italiana, del passaggio dalla trazione trifase alla trazione a corrente continua. L’edificio principale, con struttura in muratura portante e calcestruzzo armato, si articola su un livello sotterraneo e tre piani fuori terra, collegati da una scala interna posizionata in maniera baricentrica rispetto allo sviluppo della pianta quadrangolare. Il corpo di fabbrica presenta una copertura a padiglioni in laterocemento con manto in coppi. Un cornicione sporgente in calcestruzzo corona i fronti del fabbricato, connotati da un disegno architettonico razionalista che attraverso l’alternarsi di ampie finestre vetrate a paramenti in laterizi faccia a vista e a porzioni rifinite a intonaco, rende facilmente intuibili le destinazioni d’uso dell’immobile. Le aperture rettangolari, che conservano resti dei serramenti originali e che scandiscono verticalmente i prospetti, denunciano l’organizzazione interna su livelli a tutta altezza. Negli ambienti interni risultano superstiti alcuni arredi e macchinari d’epoca, tra cui argano, carroponte e binari, e in particolare, al piano terreno due fosse per la riparazione delle locomotive. L’attuale stato di abbandono e degrado che interessa l’edificio è stato verificato con un sopralluogo in situ nel novembre 2022.