A circa 25 chilometri da Cagliari, sul versante occidentale della catena montuosa dei Sette Fratelli, all’interno di un parco di circa 60 mila ettari (molti dei quali coperti da foreste) è situata una tomba conosciuta come sa domu ‘e s’orku, ‘la casa dell’orco, del mostro’, nome che deriva dalla convinzione che vi si nascondessero enormi esseri mostruosi e malvagi. Si tratta della maestosa e ben conservata tomba di Giganti di is Concias, monumento archeologico simbolo di Quartucciu.
Si erge a quota 350 metri, in una località detta San Pietro Paradiso, a pochi passi da una chiesetta campestre dedicata al santo. L’atmosfera attorno alla sepoltura ha qualcosa di mistico ed esoterico, a memoria dell’arcaico culto degli antenati e dei riti preistorici che migliaia di anni fa sacerdoti e fedeli delle genti nuragiche praticavano nell’area antistante l’esedra, costituita da sacri blocchi di pietra.
Il monumento, datato tra il Bronzo medio e recente, ha una tipica struttura a corpo rettangolare con ampia esedra a semicerchio, realizzata a filari di pietre granitiche di dimensioni decrescenti dai due lati verso il centro. Al centro dell’esedra, ampia circa 10 metri, si trova l’ingresso alla camera funeraria sormontato da un architrave e un betilo di granito, simbolo di fertilità, rinvenuto durante gli scavi. L’altezza della camera funeraria decresce man mano che si avanza; da un massimo di 2,10 m all’ingresso ad un minino di 1,70 m sul fondo.
Addossato al lastrone di chiusura si trova un bancone rettangolare, forse usato per depositare le offerte. Il pavimento è il piano roccioso spianato. Nei dintorni della tomba, si notano tre pozzetti, scavati nella roccia e circondati da pietre: sono focolari o piccoli pozzi votivi per le offerte, impiegati nei riti funerari.
La tomba venne scavata negli anni ’60 da Enrico Atzeni e restaurata nel 1987.