<strong>TONNARA DI PERDAS NIEDDAS , CALASETTA (1772 – PRIMI ANNI DEL 1900)</strong>
Il passaggio dei tonni in Sardegna avviene in primavera, quando questo pregiato animale attraversa lo Stretto di Gibilterra per entrare nel Mar Mediterraneo alla ricerca di acque calde ove potersi riprodurre.
In Sardegna la tecnica della pesca del tonno ha origini antichissime; tuttavia, sarà dalla metà del 1500 che diventerà una significativa attività economica, e dal 1700 in poi lungo la costa sorgeranno le tonnare più importanti e produttive dell’isola.
Dagli Atti della Commissione Reale per le tonnare del 1889, si apprende che la tonnara di Calasetta o Perdas Nieddas venne costruita nel 1772 dal Capitano della Reggia Marina Sarda, Giovanni Porcile, il cui esito fu, fin da subito, disastroso.
E disastrosi furono anche gli anni successivi con le diverse gestioni, e nonostante nuovi tentativi intervallati da anni di pausa, la tonnara di Calasetta non solamente non fu proficua, ma fu più che dispendiosa per i danni alle attrezzature utilizzate e gli infortuni degli operai.
Dal 1811 la tonnara rimase inattiva e cadde in abbandono, sino a quando nel 1820 un altro intrepido e fiducioso appaltatore di nome Giuseppe Melis, tentò la fortuna, sperando forse, che fosse la volta giusta per poter godere di qualche beneficio economico.
Un altro tentativo ci fu nel 1846, ma con scarso successo, e la tonnara nuovamente abbandonata fu rimessa in attività tra il 1882 e il 1883 da un certo Francesco Torre d’Alassio, che riponeva nella tonnara <<<em>lusinghiere speranze di buon successo</em>>>.
Con questo ulteriore fallimento, nel corso del tempo, tra abbandoni e nuovi tentativi, gli unici a trarne svantaggio furono gli abitanti di Calasetta, che nel 1883 avanzarono una petizione per la riapertura dell’attività, con la richiesta di porre dei limiti all’importazione estera che nuoceva gravemente il mercato nazionale.
Tuttavia la motivazione dell’insuccesso non era soltanto da aggiudicare alle attività estere, ma alle stesse tonnare presenti nel territorio, quali la Tonnara di Portoscuso, di Porto Paglia e di Carloforte, decisamente più proficue e poste in una posizione di vantaggio.
Pertanto, la tonnara di Perdas Nieddas, inattiva dai primi anni del 1900, non ebbe mai un decollo a livello economico industriale, è tuttavia da considerarsi come simbolo identitario della comunità di Calasetta che da secoli si riconosce come protagonista nella storia della pesca del tonno in Sardegna.
Il sito è ubicato presso il promontorio di Punta maggiore, in un contesto ambientale di forte valenza paesaggistica e intenso flusso balneare.
La distribuzione spaziale della tonnara, occupa relativamente una piccola porzione rispetto al passato; tuttavia, la struttura principale è da ritenersi integra e completa.
Gli elementi che non mostrano segni definiti di deterioramento, ma che si presentano in mediocri condizioni di conservazione, sono le due Case del Sale e i due blocchi di 12 fornelli che venivano utilizzati per la trasformazione e la cottura del tonno.
Ad avere maggiori criticità di conservazione è invece il fumaiolo, che evidenzia cedimenti della malta con il conseguente distaccamento dei mattoncini, in particolare nella parte finale più elevata.
Tutta la tonnara, da cui si nota una forte invasione di sterpaglie e arbusti della macchia mediterranea, si integra perfettamente con il paesaggio costiero, tuttavia versa in stato di disuso e abbandono, mentre il suo recupero e valorizzazione potrebbero essere di beneficio al sistema turistico, culturale ed economico del territorio.

