La Torre di Centore è un edificio in muratura, in forma di torre, a pianta quadrata, risalente al XIV secolo. Lo storico manufatto si trova nella zona periferica di Trentola Ducenta, al confine con il comune di Parete, posto in posizione isolata, in un’area di serre agricole e campi coltivati.
Il toponimo Centore deriverebbe da “Centuria”, termine con cui, nei domìni dell’antica Roma, si indicavano gli appezzamenti di terra in cui veniva suddiviso l’agro pubblico con la “centuriazione”, operazione attraverso la quale si assegnavano i terreni demaniali ai cittadini delle colonie di nuova fondazione. Proprio in questo sito, infatti, studi recenti hanno dimostrato la presenza di un reticolo ortogonale di strade, canali e appezzamenti agricoli, che doveva appartenere all’organizzazione dell’antico Ager Campanus.
Sempre in quest’area, a partire dal IX secolo, si sviluppò un piccolo villaggio, che prese appunto il nome di Centora. Nel 1097 il villaggio entrò nelle pertinenze del monastero di San Lorenzo di Aversa, a seguito di una concessione fatta dal conte Riccardo II, una chiesa che doveva forse servire da “parrocchia” locale. La breve vita di questo piccolo centro va inquadrata nelle dinamiche associate allo sviluppo della Via Antiqua, l’arteria che collegava le grandi città antiche di Atella e Liternum. Al centro di una pianura a vocazione agricola, il villaggio era certamente oggetto di saccheggi e azioni di brigantaggio, oltre che meta di passaggio obbligatorio per gli eserciti che si dirigevano verso Napoli. Per questo motivo, già durante il periodo angioino, era iniziata la ricostruzione di un’antica struttura difensiva longobarda, che includeva quella che poi sarebbe diventata la “Torre Centora”.
Dopo un’iniziale fioritura nel periodo angioino, Centora visse una fase di crescita, come testimoniato dalla vicina chiesa di San Nicola, costruita tra il XIV e XV secolo, e poi scomparve, lasciando sul territorio poche testimonianze. Nel 1550, secondo gli studi di Gaetano Corrado, Centora era già citato come “casale disabitato”.
L’aspetto odierno della torre, rara testimonianza e vestigia dell’antico villaggio, è l’esito delle trasformazioni e i danni che l’edificio ha subito nel corso dei secoli. Dopo la costruzione in epoca angioina, la torre fu inserita in un più esteso sistema di fortificazioni del territorio, più volte rimaneggiato, prima dagli Aragonesi, poi in epoca vicereale.