La Torre Errighi, o di Errigo, o anche Torre Neccara, fu feudo della famiglia Errighi-Brandolini, originariamente nobili di Guardea, trasferitisi nel comitato tudertino il 16 aprile 1302.
In località Melezzole, la famiglia Errighi fondò un feudo attorno ad una fortezza sovrastata de una alta torre di guardia, la Torre Errighi appunto, che appare essere assai precedente alla prima testimonianza documentaria che si ha di essa.
Il fortilizio si rese necessario alla famiglia Errighi di chiara origine ghibellina durante il periodo della feroce lotta fra Guelfi (Atteschi e Ghibellini (Chiaravallesi) sul finire del Trecento, e più ancora durante il primo ventennio del Quattrocento a difesa del proprio feudo.
Il castello aveva una torre maestra con scala di pietra e la chiesuola (di Santa Barbara) al lato meridionale della sua base; conteneva nel perimetro della sua cinta muraria alcune case destinate agli uomini addetti alla fortezza ed al lavoro dei campi.
Nel 1584, l’edificio fu restaurato per l’utilizzo ad abitazione gentilizia; è probabile che vennero per l’occasione eliminate tutte le apparecchiature di guerra e forse le mura costellane, trasformando il luogo in una tranquilla ed ampia residenza di campagna come, in genere, avveniva nel Rinascimento per questo tipo di edifici.
Cosi le cose restarono fino all’agosto del 1736 quando la Torre venne venduta al ramo todino degli Astancolle Boninsegna.
Negli anni recenti il castello è stato trasformato in una struttura ricettiva con centro benessere e messa nuovamente messa in vendita.