La torre Giordano è parte della rete di dodici torri costruite nel territorio di Guardavalle. Dal suo impianto architettonico e strutturale a pianta quadrata e dai materiali costruttivi usati (muratura mista di pietrame, mattoni, cocci di cotto e malta di calce) si desume che il suo impianto originario risale proprio al periodo vicereale e cioè al XVI secolo. Il manufatto, copre una superficie di 263,71 mq ed è formata da tre corpi di fabbrica fusi, tanto da formare un unico blocco architettonico. I vani della torre originaria sono coperti da volta a botte schiacciata. La pavimentazione, costituita da piastrelle di graniglia è degli anni cinquanta mentre l’originaria doveva essere costituita quasi sicuramente da piastrelle di cotto fatti a mano.
Nel seicento, quando la torre non fu più usata come fortezza e venne ceduta ai privati, che la trasformarono in abitazione, fu accorpata e collegata ad altri edifici, mediante aperture realizzate nei muri perimetrali di due dei suoi lati nei vari piani, così da lasciare intravedere l’originaria architettura della facciata solo sul lato sud.
Originariamente la torre comprendeva nel suo perimetro un solo vano quadrangolare per piano, con mura di forte spessore e si ergeva per circa venti metri. Munita di feritoie e merlatura sommitale, era caratterizzata da cinque piani coperti con volte a botte e collegati fra loro da piccole botole con scale in legno a scomparsa.
In seguito all’accorpamento dei nuovi manufatti e alla nuova destinazione d’uso, la torre venne modificata su ogni facciata e dotata, su corso G. Sirleto, di balconi e ulteriore ingresso. L’edificio, così plasmato costituiva uno dei palazzi più imponenti del centro abitato, caratterizzando con la sua architettura quattro delle vie principali del paese: Via San Carlo, via Indipendenza, via Progresso e corso G. Sirleto. Del XVII secolo è il bel portale litico che caratterizza l’accesso principale del nuovo edificio composto da lastre di forma rettangolare di pietra granitica con decorazioni geometriche. Sul portale uno stemma in travertino.
Nei secoli successivi furono attuati vari interventi che modificarono ulteriormente l’interno e i piani superiori dell’intero edificio. Nel 1930 sono state eseguite ulteriori manipolazioni sulle strutture originarie apicali, trasformando il piano della merlatura in semplice terrazza con parapetti in muratura. Dopo il 1950 l’edificio subì ulteriori manomissioni, che hanno usurpando quello che era l’impianto architettonico originario e fu diviso in vari alloggi.
In seguito ad un intervento di restauro e consolidamento attuati nel 2008 nel piano di proprietà comunale sono stati attuati interventi che l’hanno resa fruibile per alcuni anni come sala riunioni, museo e accoglienza ma, atti vandalici e saccheggi hanno fatto sì che la torre non fosse più fruibile per l’assenza dei servizi essenziali. Attualmente si trova in uno stato di totale abbandono dovuto alla mancanza di interventi di ripristino principalmente per la mancanza di fondi e poi per il mancato uso. Segni ancora evidenti, causati dal terremo del 1783 e 1955, sono le lesioni che percorrono in verticale e a tutta altezza i muri interni dell’originaria torre e all’esterno sul muro esposto a ovest.