La torre, eretta probabilmente negli anni Cinquanta del sec XVI, faceva parte della rete di strutture di segnalazione e di difesa, costruite in Calabria per far fronte alle continue minacce saracene. Una difesa capillare del territorio che, sotto diverse dominazioni, prevedeva la fortificazione di terre e città, il controllo delle coste con catene di posti di guardia. Le torri sorgevano ad una distanza di non più di 6000 passi (3500 metri) in modo che ognuna fosse visibile alle due che aveva vicino ed i messaggi raggiungessero qualsiasi parte del Regno nel tempo di 24 ore. Attualmente si presenta in stato di abbandono: resta la struttura esterna ben conservata e parte dei solai. La forma della torre è a base circolare poggiante su una base troncoconica e su esso poggiano i due piani superiori cilindrici che presentano varie finestre. La porta d’ingresso è a monte, al piano superiore, raggiungibile con una scala a pioli che veniva usata al bisogno. Comprendeva due ambienti sovrapposti, dal primo, usato come mangiatoia per i cavalli, si accedeva, mediante una scala, al primo piano, la cui apertura verso il mare consentiva il dovuto controllo. Il toro finale è in gran parte conservato. La torre ha subito nel tempo vari rifacimenti e adibita dal Comune di Curinga a Deputazione Sanitaria nel 1831