L’area di Acqua Episcopia è nota, nella tradizione popolare, come area insediata in antico. Da un punto di vista topografi co, l ‘altura esplorata si colloca a 943 m slm, a dominio delle valiate del Sinni da una parte e del Mercure dall’altra, rappresentandone lo spartiacque, nonché un silo ottimale per il controllo del territorio circostante, come suggerisce il toponimo stesso, che può essere altresì connesso alla presenza di possedimenti ecclesiastici nell’areale.
sulla vetta, si notano chiaramente resti di strutture antiche in gran parte collassate, ben leggibili nella planimetria anche dalla fotografia aerea. Le strutture sono realizzate con pietrame del luogo legato da malta abbastanza consistente. Restano in piedi i ruderi di un avancorpo, da cui si legge chiaramente un’apertura nelle strutture, interpretabile come ingresso. La planimetria del sito sembrerebbe far riferimento, dai confronti noti, a un insediamento d’ altura, probabilmente a carattere monastico, forse cenobitico. o comunque a un sito a carattere abitativo. La struttura principale è a pianta rettangolare con i lunghi lati.
Fuoriescono dai due lati lunghi, fronteggiandosi, da una parte l’avancorpo rettangolare e dall’ altra, esattamente in asse, un’abside. La presenza della parete di fondo absidata non indica necessariamente l’utilizzo sacro delle strutture, vista la sua ampia diffusione nelle strutture tardoantiche e altomedievali a carattere palaziale. Lo spessore dei muri, di 60 cm in tutto il complesso, si misura in 80 cm nelle sole strutture dell’avancorpo, che poteva forse presentare un piano superiore, facendo pensare ad una struttura di avvistamento. All’ interno del rettangolo, un muro trasversale differenzierebbe un’area, probabilmente di culto, da un’altra, a carattere insediativo. Quest’ultima sembrerebbe scandita da un muro divisorio parallelo ai lati lunghi e da due o più muri perpendicolari a intervalli regolari.
Frammenti ceramici, pettini e diversi reperti rinvenuto nell’area sono ascrivibili ad un arco cronologico attorno al VI-VII sec.