La Torre di Punta Scutolo o di via Punta La Guardia, come appare nella sua attuale conformazione, è opera dell’ultima ricostruzione risalente alla fine dell’800 ad opera della famiglia Cosenza entrata in possesso nell’ultimo scorcio del XVIII secolo.
La torre, posta sull’omonimo promontorio nel casale di Montechiaro, è menzionata per la prima volta in una lettera di Carlo I d’Angiò del 19 aprile del 1277. In seguito, fu ristrutturata e trasformata nel 1567 da Caffaro Pignaloso di Cava dei Tirreni, in periodo vicereale, allorquando gli Spagnoli edificarono, a causa del pericolo delle incursioni dei pirati, lungo tutta la costa una serie di torri di avvistamento.
Nel ‘700 risultava già semidiroccata e ad essa era annesso un fondo molto esteso con annessa casa padronale e cappella gentilizia, di proprietà della famiglia Bellobuono.
Nel 1796 i fratelli Andrea e Ciro Cosenza, con atto per notar Biagio Massa del 17 aprile 1796, acquistavano 5.000 ducati d’argento, l’intero fondo, esteso circa 40-50.000 mq, compreso il rudere della torre e la cappella gentilizia.
A fine 800, dopo annose dispute tra diversi rami della famiglia Cosenza (alcune, per il possesso della cappella gentilizia, definite dal Consiglio di Stato nel 1898), un ramo provvide a ricostruire la torre dandole l’aspetto esteriore che oggi appare.
La torre, attualmente di proprietà demaniale, al momento versa in condizioni critiche e andrebbe restaurata per mantenere la sua storia ancora viva e visibile.
Presenta tre livelli e aperture arcuate sovrapposte. La copertura piana conserva frammenti del coronamento merlato.
