Il trullo, il più antico della Murgia dei trulli della Valle d’Itria per la data incisa sull’architrave che dà accesso al vano , in contrada Marziolla e il vicino palmento sono rilevanti esempi di architettura rurale del XVI secolo nel territorio di Locorotondo.
Il complesso, isolato su una lieve altura, ombreggiato da una grande quercia che ne accentua l’amenità dell’immagine, è una costruzione di notevoli proporzioni, alta più di cinque metri, a pianta circolare, realizzata completamente a secco, senza impiego di malta, con pietre rudemente sbozzate; gran parte del perimetro esterno ha assunto configurazione di “specchia” per il graduale, ordinato accumulo, a ridosso del basamento, di materiale consimile. La data, 1559 (1509-1599), è incisa sull’architrave dell’apertura dell’ingresso, profondamente incassata nella muratura. All’interno, le ormai labili tracce d’intonaco lasciano a vista la perfetta orditura di filari concentrici della volta, l’impiego differenziato nelle dimensioni dei conci, maggiori nel cilindro di base, le nicchie funzionali – mangiatoia, ripostigli – e i fori d’alloggio per pertiche e soppalco, realizzate in corso di opera. Segni notevoli di utilizzazione del trullo come perno di un’azienda agricola, si rilevano nelle immediate vicinanze: un palmento all’aperto per la frazione dell’uva è visibile l’incavo di alloggiamento del torchio – e conche e canali di convoglio alla cisterna di raccolta del mosto sfruttano i lastroni di pietra viva ai piedi della costruzione.