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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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VILLA ALBESANI BRAGHIERI – parte

VILLA ALBESANI BRAGHIERI – parte

Indirizzo: SS Padana Inferiore
Comune: Castel San Giovanni
Provincia: Piacenza
Regione: Emilia-Romagna
Architettura / Casa

Villa Braghieri ha origine alla fine del XVII secolo, come “casino di campagna” del conte Daniele Chiapponi: una dimora per la villeggiatura di cui la classe nobiliare piacentina sentiva fortemente l’esigenza a quel tempo. La villa è composta da 23 stanze riccamente arredate a testimonianza del gusto dei proprietari che l’hanno abitata: in particolare, la Camera Svizzera, presenta alle pareti “papier peint” prodotti in Alsazia, pregevoli stucchi si trovano nella Sala della Musica, nel Salotto Rosso e nella Sala della caccia, così come sono pregiate le decorazioni a tempera nella Sala del Biliardo, nel Salotto della Musica, nella biblioteca storica e al piano superiore nella Camera dell’Angelo, nel Salone d’onore, nella Camera dei forestieri e nel grazioso Bagno Rosa. In origine di proprietà del conte Daniele Chiapponi, la villa passava alla figlia Teodora sposata col marchese Annibale Adeodato Scotti di Castelbosco. Il nipote di Teodora, il marchese Carlo Scotti, dava alla villa l’aspetto e la dimensione attuali. Nel 1809, la villa diveniva proprietà di Pietro Albesani, presidente del Tribunale Penale di Piacenza, per poi passare per eredità, attorno al 1870, ai Gobbi-Belcredi, nobile casata pavese, e successivamente ai Braghieri, famiglia originaria della vicina località di Sarmato. Sarà L’avvocato Carlo Braghieri, sindaco di Castel San Giovanni agli inizi del Novecento, a lasciarla alla città per volere testamentario. Le terre basse 187 All’interno della villa è stata allestita un’esposizione di vestiti, arredi, suppellettili, fotografie, lettere, spartiti musicali, una collezione di pietre e cristalli, cimeli delle famiglie e dei tanti personaggi famosi che vi sono stati ospitati, come Giuseppe Verdi nel settembre del 1859.
Il progetto di riqualificazione dell’edificio ha previsto la trasformazione della parte rustica in archivio storico e nuova biblioteca comunale, mentre le cantine ospitano il “Museo etnografico della Val Tidone”. In altri locali invece sono stati sistemati i materiali donati dal cardinale Agostino Casaroli alla sua città natale. La casa del custode, piccolo volume a due piani, a pianta quadrata, si trova all’ingresso ovest della villa e versa tuttora in stato di abbandono. Il volume è in muratura, intonacata, con tetto a due falde e poche bucature regolari. Lo stato di degrado è evidente dai fronti. La presente scheda è riferita quindi solo alla casa del custode, segnalata dal Comune.

Proprietà: Pubblica
Dettaglio proprietà: Comune
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: Declaratoria del 19/03/1982
Stato di conservazione: Mediocre
Ambito cronologico secolo: XX sec.