Villa Donghi, la cui costruzione risale presumibilmente agli inizi del XVIII secolo, costituisce un significativo esempio di edificio di villeggiatura della tradizione costruttiva genovese del periodo nonché testimonianza dell’Antico assetto ambientale ed Urbano della zona di San Martino ormai snaturato dallo sviluppo edilizio del ventesimo secolo.
L’intera proprietà è stata adibita dopo l’uso residenziale a caserma delle guardie daziarie e successivamente dei carabinieri e infine ad edificio scolastico.
Il complesso architettonico risulta formato da più corpi di fabbrica disposti ad L intorno al cortile centrale. Ben leggibile è il corpo parallelepipedo sormontato dall’alta copertura a quattro falde e prospiciente il percorso storico di salita della noce; articolato, sul prospetto, su tre piani fuori terra gerarchizzati fra loro dove il piano terreno e primo piano si caratterizzano per le e alte aperture che denotano gli spazi più rappresentativi.
Gli ambienti interni della villa corrispondono ai canoni dell’architettura degli edifici di villeggiatura con ampio ingresso voltato su cui si affacciano gli altri ambienti e dal quale parte la scala monumentale marmorea. La tecnica costruttiva è quella della tradizione: muratura in pietrame per gli elementi verticali e orizzontamenti diversificati in volte portanti per il piano seminterrato ed in elementi lignei per i piani superiori.