Edificata a partire dal 1723 nella frazione di Rivalta per Francesco III d’Este e Carlotta d’Orléans, la villa faceva parte di un più vasto sistema comprendente anche la villa di Rivaltella e la “vasca” di Corbelli. Il progetto di questa “Piccola Versailles” fu affidato dapprima all’architetto reggiano G.M. Ferraroni e poi al Bolognini (autore della Sala del Tricolore). L’edificio fu terminato nel 1733 mentre il parco vide continui abbellimenti successivi. Tra il 1740 ed il 1760 la Reggia visse il suo periodo d’oro, con feste grandiose che riecheggiavano lo sfarzo parigino.
Nel 1796 venne occupata dalle truppe dell’armata napoleonica in transito lungo la Pianura Padana. Al termine dell’occupazione la villa, spogliata e danneggiata, fu consegnata ad un comitato di cittadini che, attorno al 1807, ne demolì alcune parti e convertì il giardino ad uso agricolo. Oggi restano solo l’ala sud, probabilmente in origine destinata alla servitù e del tutto minore rispetto alle altre distrutte, e la cappella, in rovina, inglobata in edifici agricoli. Del parco e dei giardini con giochi d’acqua ottenuti utilizzando l’acqua del vicino torrente Crostolo, rimangono il perimetro cintato e una vasca ovale. Delle numerose statue che ornavano i giardini, molte furono distrutte, altre tolte e ricollocate nel Parco del Popolo a Reggio e due furono collocate ai lati del ponte di San Pellegrino sul torrente Crostolo. La statua raffigurante quest’ultimo infine fu posta nella centralissima piazza Prampolini in città, in cima alla fontana che da essa prende il nome.
Nel 2005, una porzione della villa e del giardino sono stati acquisiti dal Comune di Reggio Emilia, che ne ha avviato la valorizzazione e il recupero; mentre la porzione privata è attualmente in stato di abbandono.