Il grande complesso di Villa e Parco Sola Busca Cabiati, situato nel centro urbano di Gorgonzola, è caratterizzato da un andamento planimetrico articolato, esito di diverse fasi costruttive, intorno ad una serie di cortili lungo il Naviglio della Martesana.
Al centro del complesso è situata la residenza signorile, affacciata verso l’ampia “corte del pino”. È un volume compatto di tre piani fuori terra, dall’aspetto severo posto perpendicolarmente al naviglio verso cui risvolta per una parte. Le fronti sono scandite da finestre, e da alcuni balconcini (fronti nord-est e fronte sud-est). Solo le finestre del primo piano hanno davanzali modanati in pietra. La fronte principale presenta un ingresso monumentale con paramento a bugnato lapideo recante lo stemma Serbelloni sotto cui si leggono le iniziali G. S. e l’anno 1571 (data di costruzione). L’edificio costituiva il lato nord-est di una corte quadrata apprezzabile sulla mappa catastale del 1721 con un lato porticato e andito da cui si accedeva al giardino, mentre sul lato sud-ovest insisteva un corpo edilizio appartenente alla grande corte rustica attestata lungo il naviglio. Nella prima metà del XIX secolo l’assetto era mutato in modo considerevole con la demolizione del lato sud-est della corte nobile, quello verso il giardino, e dell’edificio che separava le due corti. Alcune permanenze come i due poggioli modanati del fronte nord-ovest verso il naviglio e alcune colonne di granito dei fronti interni documentano la configurazione passata di questa parte del complesso. Contigua al palazzo è un’alta torre detta “di Federico Barbarossa”, molto trasformata, forse costruita ex-novo nella prima metà del XIX secolo, e di cui è difficile ipotizzare la funzione originaria come elemento di architettura fortificata; presenta un rivestimento a intonaco liscio con un finto bugnato che ne evidenzia gli spigoli. A sud-ovest della villa si trova la grande corte rustica, compresa tra il naviglio e il parco. Sono cortine edilizie basse, di due piani. La fronte verso il parco ha un preesistente portico in muratura di quattro arcate chiuse con finestre per ricavarne ambienti abitativi e finestre al primo piano con davanzali modanati in pietra. Il parco, che è parte integrante del complesso, è ricco di alberi secolari e pregiate essenze e, nonostante le trasformazioni, conserva il disegno paesaggistico tipicamente ottocentesco. L’esclusivo passaggio in legno coperto, tuttora esistente, permetteva di oltrepassare il naviglio che in origine lungo quel tratto non ne aveva. Indicato sulla mappa Catasto Cessato del 1855-57, consentiva inoltre di accedere alla darsena situata sul lato opposto del palazzo.
Attualmente una parte del complesso ospita la biblioteca comunale (via Montenero n.30), mentre la restante porzione è in disuso e oggetto di un progetto volto alla sua futura rifunzionalizzazione.

