Il complesso in esame, di cui restano soltanto la villa padronale e un edificio di pertinenza, risale al XVIII secolo e l’elegante e ariosa facciata del fabbricato padronale fa ritenere che il progetto spetti all’architetto Carlo Lugli.
Il complesso, già Giudici, poi Ferrari, in seguito Bellelli e dal 1976 dell’Amministrazione comunale, è oggi di proprietà privata, in seguito ad autorizzazione all’alienazione del 21 febbraio 2008.
La Villa, denominata anche “Casino Bellelli”, è un edificio a pianta rettangolare in muratura di mattoni intonacata, a due piani fuori terra e copertura a quattro falde, con il significativo prospetto principale sud rivolto verso la campagna, scandito da un alto portico con pilastri a cinque arcate leggermente ribassate, al centro del quale una scala a due rampe con parapetto in laterizio porta al ballatoio che dà accesso alla loggia superiore. Le paraste, sormontate da una semplice imposta, sono addossate ai pilastri che sorreggono il cornicione a gola. L’unico edificio di pertinenza superstite, adibito a stalla-fienile, si presenta collabente.