Villa Mirabellino è una residenza nobiliare edificata nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori su committenza del cardinale Angelo Maria Durini. La Villa si presentava come un edificio con pianta aperta a U, con la corte centrale a due piani affiancata da ali simmetriche, di un piano soltanto. Il corpo centrale, a sua volta, aveva due brevi ali laterali e un portico, che si affacciava sulla collina e sul paesaggio brianzolo.
Il Mirabellino sorse di fronte a una proprietà preesistente della famiglia Durini: la villa Mirabello. Quest’ultima, ben più ampia, svolgeva le funzioni di residenza ufficiale, mentre al Mirabellino vennero affidati i compiti di luogo di delizie, cultura e svago, per ospitare, in un ambiente intimo e familiare, il cenacolo del Cardinale, uomo colto e appassionati di poesia, vocato al mecenatismo. A confermare la complementarietà dei due edifici, essi vennero uniti nello spazio da un canale ottico, collegati da un viale di carpini, il cui tracciato è oggi solo in parte conservato.
L’assetto odierno del Mirabellino è quello conferitogli nel 1838 dall’architetto Giacomo Tazzini, che ne trasformò l’aspetto esterno, cancellando le linee barocchette e adattandolo al gusto dell’epoca. Le modifiche interessarono soprattutto le facciate del corpo principale: a est fu eliminato il frontone rococò e aggiunto un pronao sporgente e rialzato rispetto al terreno, concluso da un terrazzo a balcone. Il pronao, che termina con un timpano, costituiva in origine un portico colonnato poi accecato, come mostra l’analisi delle murature interne, da cui emergono ancora i resti delle colonne. Il fronte ovest della villa, prospiciente la corte d’ingresso, è invece contraddistinto da un porticato a bugnato liscio a tre arcate, trasformato in veranda chiusa da vetrate.
Durante la seconda metà dell’Ottocento il Mirabellino fu ridotto a casino di caccia, assecondando la passione venatoria di Umberto I, e iniziarono in questo tempo gli anni del declino della villa. La Villa è stata sede, tra gli anni ’50/’60 del XX secolo, di un collegio pubblico per bambini provenienti da famiglie con problemi sanitari o socio-economici.