Il complesso, pur costruito in epoche diverse, e quindi non pensato secondo un preordinato programma progettuale, ha saputo comunque organizzarsi, con delle varianti, secondo il modello della tipica villa lombarda. Originariamente di proprietà della famiglia Lambertenghi alla fine del 1700 passò alla famiglia Porro.
La costruzione corrisponde ad un preciso ideale classico che concepiva la villa non solo come luogo discreto ed isolato di villeggiatura, ma anche come momento di sintesi e colleganza con il mondo rurale dal quale derivavano in gran parte le ricchezze delle famiglie patrizie.
Il complesso ha un impianto planimetrico geometrico organizzato su tre corti aperte ad “U” discretamente separate tra loro e costruite in riferimento ai due assi prospettici visivi tra loro ortogonali.
Secondo canoni già sperimentati, la villa tendeva più a vestire i panni della cascina che non quelli del palazzo.