Villa Ghisalberti, oggi denominata villa Redentore, è una residenza edificata a partire dal 1849 dall’architetto Afrodisio Truzzi, per il nobile Flaminio Ghisalberti, all’epoca gran ciambellano di Sua Maestà Francesco I e brigadiere della Guardia Nobile Lombarda. Il nobile ereditò la proprietà dal conte Giovan Battista Merlini, suo parente, e fece trasformare il precedente impianto settecentesco in una moderna villa dalla sobria ed elegante veste neoclassica. In origine la villa era dotata di un parco allestito secondo la moda all’inglese e di diversi edifici rustici secondari. In seguito la dimora è passata in mano alla famiglia Nocca di Pavia per poi essere ceduta all’inizio del XX secolo al Seminario di Lodi che ne fece una residenza estiva per i chierici. Durante la prima guerra mondiale ospitò temporaneamente il seminario lodigiano, la cui sede era stata adibita a ospedale militare. Nel 1927 la villa fu riconvertita a filanda di seta fino agli anni ’40, quando tornò ad essere luogo di soggiorno estivo della curia lodigiana, ribattezzato villa Redentore. Negli anni ’50 la struttura ha subito importanti modifiche che hanno in parte compromesso la struttura e gli spazi interni originali. Caduta in disuso negli anni ’70, fu acquistata dal Comune di Sant’Angelo Lodigiano che la adibì a istituto scolastico di agraria. La scuola rimase in funzione fino alla fine del XX secolo, per poi essere abbandonato. Ancora oggi l’edificio è in disuso e presenta problemi di conservazione.