Nei pressi del porto di Mattinata si trovano i resti della cosiddetta Villa Romana di Contrada Agnuli, il cui periodo di occupazione risale alla seconda metà del I e II secolo d.C.
Le strutture ancora emergenti si trovano a pochi metri dalla linea attuale di costa: mostrano uno schema planimetrico complesso costituito da settori separati nettamente tra loro e che si dispongono secondo l’antica linea di costa.
Il complesso era caratterizzato da una pars urbana e da una pars rustica.
Gli scavi condotti nel biennio 1975-1976 hanno portato alla luce la parte produttiva del complesso, con muri perimetrali in opus reticulatum composto da blocchetti di calcare locale. Questa area era costituita da due ambienti rettangolari: la cella vinaria e la zona più propriamente produttiva costituita dai laci vinarii e dai torcularia. Di quest’ultima, mal conservata, restano tre vasche rivestite di intonaco idraulico collegate fra loro da canalette, al cui interno avveniva la fermentazione del mosto.
La successiva campagna di scavo (1987) si è concentrata sulla porzione della villa ad est della pars rustica, al di là della strada di accesso al porto. Qui sono venuti alla luce ambienti di servizio che hanno avuto le stesse fasi costruttive, con rifacimenti successivi, già emerse nelle parti del complesso poste ad ovest. L’ambiente più antico presenta muri in opus incertum con blocchetti di calcare e un pavimento in coccio pesto.
Attualmente lo stato di conservazione in cui versa la villa romana di Contrada Agnuli è da considerarsi mediocre: ciò che si vede dalla strada è un’area recintata ricoperta quasi interamente di erbacce che rendono pressoché illeggibili le strutture ancora presenti.