Il complesso fu identificato nel corso degli anni Settanta del XX secolo ed è stato oggetto di quattro campagne di scavo (1974, 1976, 1980, 1994) da parte della Soprintendenza Archeologica della Calabria.
Il sito occupa un vasto terrazzo pianeggiante, ubicato tra il centro di Falerna ed il suo lido, e ricalca un precedente insediamento di età ellenistica.
Lo scavo ha permesso di identificare le strutture scavate con la pars rustica di una villa le cui fasi di vita si protraggono per almeno quattro secoli, dall’inizio del I secolo d.C. al IV secolo d.C., come dimostrano i materiali ceramici ivi rinvenuti: vasellame da mensa (sigillata italica e africana), da fuoco (pentole, olle, anforette) e per la conservazione delle derrate (anfore di produzione locale a cui si affiancano, negli ultimi secoli, importazioni dall’Africa e dall’area egea).
Il settore messo in luce dallo scavo è relativo alle zone di lavorazione del vino e dell’olio, rispettivamente a Nord e a Sud, in considerazione delle diverse esigenze di conservazione dei prodotti (freddo per il vino, caldo per l’olio). L’attenzione ai particolari con cui sono stati realizzati alcuni ambienti (soprattutto pavimentazioni, vasche, impermeabilizzazioni), attestano l’alto grado di perizia tecnica raggiunta dalle maestranze.
Di altri ambienti messi in luce non è possibile ancora stabilire la destinazione d’uso. La pars urbana, destinata alla residenza del dominus, doveva trovarsi a Sud-Ovest, prospiciente il mare, nella parte più panoramica del complesso. Di questo settore lo scavo ha messo in luce un lungo muro di blocchi rettangolari di pietra locale che fungono da limite con la pars rustica.

